PER POETI E VISITATORI Domenico Ruggiero nasce a Bitonto il 06-03-1950.Diplomatosi al liceo classico di Trani (BT), diventa ingegnere.Insegna presso l'ITIS Kennedy di Pordenone (PN). Amante della musica e del suo ritmo gi� da tenera et�,si dedica anche a serate musicali in bar e locali, ottenendo generosi consensi. Col pallino del ritmo, nel 1998 esce la sua prima raccolta di poesie, non tralasciando anche pubblicazioni di carattere tecnico, famose a livello europeo.E cos� diventa autore anche della teoria "il colore della musica cosmica". Fino ad oggi sono note almeno una decina di pubblicazioni,nonch� esecuzioni in RAI 1 - zapping - di svariate poesie. Molti siti e blog lo riportano come interessante autore futurista emergente. Vive e lavora a TRANI (BT).Vincitore di svariati premi nazionali e internazionali.
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ARTICOLI DIDOMENICO RUGGIERO
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POESIA . ESISTENZA. CRISI
di Ruggiero D. Oggi sono stato poco bene. Poi ho riflettuto. Ma perch� ho riflettuto? Sulla vita, sulla poesia, sulla nostra cara esistenza. S�, cara! Ma in tutti i sensi. Cara come un voler bene a questa nostra vita; cara perch� ci costa troppo; cara perch� ci piace stare con gli altri e condividere emozioni; cara perch� ci porta il dolore. Niente di preoccupante, ben inteso. Parliamone da un punto di vista ingegneristico. Siamo dei palazzi. Ben piantati per terra, con fondamenta, a volte anche antisismiche. Ma siamo sopra un pianeta, siamo sulla terra, su di una base. La terra trema, per terremoti, per assestamenti; i palazzi (noi) incominciano a tremare, a scuotersi, a perdere l�equilibrio. Cadono i calcinacci sulla nostra testa; ci facciamo del male; i nostri quadri, le nostre viste dalla finestra per un po� perdono la solita visuale, si annebbiano, si alterano; sono secondi, momenti infiniti, non so; ognuno ha il suo tempo. E incominciamo a prendere appunti, appunto, sulla nostra cara esistenza! E questo ultimamente lo avvertiamo molto sempre pi� frequentemente: nella societ�, in noi stessi, nei veri palazzi, nel cedimento delle istituzioni. Tutto traballa, ci� che ci circonda � entrato in fibrillazione, IN CRISI. Le strutture non sono pi� solide. E� la fine? E� la vetust� di questi palazzi? Di queste costruzioni? Ognuno la prenda come vuole. Sono costruzioni andate in CRISI. E quei palazzi (noi), che hanno subito di pi� il movimento tellurico ancestrale diventano poeti. Perch� avvertono se stessi, avvertono quel mondo di cui hanno smosso le fondamenta; forse nemmeno lo sanno perch� scrivono, forse pensano per diletto o giovamento; non sanno di essere andati in CRISI. Il desiderio intrinseco � di vedere un�altra natura umana che si mostra, un altro mare, un nuovo tipo di amicizia, una nuova minestra che si mangia dolcemente in compagnia. E non frettolosamente, per uscire da palazzi disabitati, lasciati alla merc� di estranei, perch� si deve correre. La terra � in crisi, noi siamo in crisi, e i poeti aumentano. Ma pensate che al tempo del Carducci vi erano tutti questi poeti? Era il CARDUCCI, che era andato in crisi. Saffo entr� in crisi. Ogni tanto qualche palazzo qua e l� traballava. Oggi traballano tutti, tutti diventano poeti, e nessuno sa perch�. Forse perch� sono aumentate le lauree, � stata favorita la conoscenza, oppure perch� � aumentata la paura, l�insicurezza? Niente � pi� al suo posto. E noi andiamo avanti, corriamo all�impazzata, per far pi� confusione � (Trani, - 14-10-2012)
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