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POESIE DI PIE PAOLO PASOLINI
Da poesia in forma di rosa - Il libro delle croci Da quel gabbione uscii... Nessuno mi guardava. Per quale distrazione? Per quale pensiero immerso senza piet� nel cuore? Per quale esclusiva incomunicabile passione? Come una vecchia carta, un pezzo di giornale trascinato sul lastrico dal vento, vagavo, ignorato, contro i cantoni di marmo e ottone, gli alberelli severi del Nord, i vetri di una Banca... Il futuro dell'uomo! Nessuno sapeva pi� nulla della piet�, della speranza: sapevano in questa accanita citt�, solamente il futuro, come gi� seppero la vita. Ognuno l'aveva in cuore, passione quotidiana, scontata novit�, luce della nuova storia. E io senza pi� capire cos'aveva potere d'importargli, di avere per loro significato di farli ridere, di farli piangere, ero un vecchio pezzo di giornale, trascinato dal nuovo vento tra i loro piedi di Angeli. Ballata della madre di Stalin "Figlio mio, io che fui innocente, ti ho dato l'amore della colpa. Dalla colomba � nata la volpe, quella che la notte viene e spolpa il bestiame della povera gente. Nei secoli in cui noi siamo servi, l'innocenza rende i genitori pi� figli dei figli: e i loro signori li amano perch� cos� acerbi. L'innocenza dei servi non � storia! Figlio mio, io che fui mite, ti ho dato l'amore del rancore. Dalla stelluccia � nato il sole che brucia le terre nemiche del povero popolo lavoratore. La mitezza in noi servi � paura: noi cerchiamo soltanto la stima del padrone, per cui la prima virt� cristiana della nostra natura � lasciarci offendere ed opprimere. Figlio mio, io che fui umile ti ho dato l'amore del potere. E' nato dalla cipolla il miele che tenta i figlioletti implumi ultimi nati alla nostra miseria. L'umilt� di noi servi � il rispetto per la volont� del proprietario: tutto ci� che lui � sembra straordinario a chi possiede, soltanto, nel petto un cuore nudo di sottoproletario. Figlio mio, io che fui onesta ti ho dato l'amore per il tradimento. Dalla nuvoletta � nato il vento che invisibile assale la foresta portando morte e sovvertimento. L'onest�, per i servi, � una lotta con s�, per non morire sul patibolo. Premio della loro buona condotta � la benedizione di una mano corrotta nel fumo celeste del turibolo. Figlio mio, io che fui solo vita ti ho dato l'amore della morte. E' nata dalla preistoria la sorte che sconvolge la storia adempita dalla furia delle masse insorte. Perch� la vita nuda di noi schiavi � una forza che di s� non ha dominio: fonte d'imprevedibile destini tu dal mio seno la succhiavi, latte d'eroismi e d'assassinii. Figlio mio, nel mondo quante madri fanno ancora dei figli come te, in Asia, in Europa, in Africa, dov'� terra di schiavi, di banditi e ladri, chePER COMMENTI A TUTTE LE POESIE CLICCA
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