RACCONTO di Bruno Baldo : LA SPIAGGIA

LA SPIAGGIA

DI BALDO BRUNO

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LA SPIAGGIA
(DI BALDO BRUNO)

Quella dannata ruspa non si fermava mai , continuava inesorabilmente a depredare la sabbia al mare e a caricarla su quei camion che sembravano farsi beffa persino delle onde ; il sole quella mattina sembrava dormire , come se volesse nascondersi per non guardare quello scempio . Gli operai gridavano per farsi sentire perch� le onde s'infrangevano sugli scogli , sembravano irate facendo innalzare la loro schiuma per qualche metro.
Quel mezzo corazzato l'avevo avvertito gi� prima di fermarmi con la mia macchina , ma niente mi era balenato nella mente , non potevo pensare che la mia spiaggia preferita potesse essere cancellata da quel bellissimo paesaggio della costiera amalfitana ; povera spiaggia � vederla cos� era come perdere una parte del mio cuore , eppure proprio passeggiando sui suoi granelli argentati avevo conosciuto Francesca.

- Scendiamo gli scalini - disse la mia Francy senza perdersi d'animo.

- S� , � vero, domandiamo a quelle maledette tute blu che cosa sta succedendo !

La delusione fu grande , gli occhi azzurri si oscurarono e Francy mi strinse la mano perch� anche lei , come me , era stata colpita nel profondo dell'anima : quel piccolo paradiso sotto quelle mani sporche solo per far posto ad una banale discoteca. Niente pi� scalini a chiocciola tra quei pergolati che solo a guardarli mettevano tanta gioia di vivere , niente pi� luna vista da quegli scogli� s� proprio da l� sembrava superba con quelle macchioline nere , da l� l'ho vista specchiata negli occhi di Francy, da l� l'ho vista illuminare il suo sorriso , proprio quella luna mi ha fatto desiderare le sue labbra, quelle labbra di una rosa dischiusa.
Proprio da l� con un gruppo di amici ,appena dopo sposati , eravamo partiti su un motoscafo per un'escursione e avevamo avuto il piacere di osservare lungo la costa una miriade di villette a strapiombo sul mare e la bellissima cascata di Mormorata con la sua acqua gelida da dove i turisti amano tuffarsi ogni anno dai suoi spuntoni rocciosi.
Io e Francy eravamo appunto ritornati in quell'incantevole posto per rivivere i momenti che avevano gettato le basi della nostra felicit� , a pensare tutto quello che avevamo combinato per sistemare i nostri tre angeli con i nonni mi veniva una gran rabbia�
La ruspa si ferm� per un momento e trascinai Francy a piedi nudi sulla riva , una parte della spiaggia non era stata ancora toccata da quei marziani e nessuno di loro poteva impedirci di far fuggire i nostri respiri sino all'orizzonte. L'azzurro del mare era tutt'uno con gli occhi del mio amore , una lacrima percorse le sue guance come per accarezzarle�io raccolsi l'invito e l'accarezzai con dolcezza. Per lei avrei fatto anche l'impossibile�quel toccare il suo viso , quel baciare le sue labbra mi dava l'impressione di un infrangersi di una marea che si strugge , si erge , s'infrange e all'infinito s'acquieta senza sosta per poi ricontinuare ad innalzarsi .
Che vita era con lei ?
- Stupenda !
Improvvisamente lei mi chiese :

- Perch� non andiamo sugli scogli ?

Io mi arrotolai un po' i pantaloni e lasciammo le nostre scarpe vicino agli operai , che non si curavano affatto di noi , anzi erano intenti a gustare il loro buon panino di prosciutto e mozzarella ; ogni tanto ridevano e scherzavano : uno di loro raccontava barzellette e alla fine tutti a ridere anche se poi qualcuno lo faceva senza aver capito niente.

- Vieni - mi diceva Francy.

La guardavo ed i miei occhi scivolavano sulle sue curve�era sempre lei , la mia donna ; il mio sguardo era proteso al suo , impossibile non darle un bacio. Dietro agli scogli le mie labbra la percorsero sino alla chioma d'oro e baciai a lungo la sua pelle avvinto tra le gocce di sudore , non sentivo pi� neanche le onde �il mio amore era pi� tumultuoso degli scogli. Poi tra un sospiro e un altro le mie parole la fecero arrossire :

- Ti amer� sino a bruciare di te ! Non ti chieder� niente �solo averti accanto per sempre !

Ancora la ruspa riprese pi� incessante che mai , ma le mie mani vivevano dell'incontro delle sue .
Le scarpe erano ancora l� , ma eravamo arrivati giusto in tempo : quella maledetta macchina era inesorabile e chiss� forse avrebbe avuto anche il coraggio di divorare le deliziose scarpine alla moda di Francy. Un ultimo sguardo and� al mare sino all'orizzonte per poi soffermarsi sul contorno di quegli scogli�un vero capolavoro della natura con sotto un fondale da favola, e ancora a quei pergolati a salire dietro la spiaggia , ma quelle mani erano sempre strette alle mie�il suo esserci mi saziava . Io non avevo mai stretto tanto�


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