CHARLES BAUDELAIRE : I GUFI


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CHARLES BAUDELAIRE : I GUFI

I GUFI


Sotto i tassi neri che li ospitano,
i gufi stanno come dei esotici
schierati tutti in fila,saettando
a tratti l'occhio rosso.Meditano.

Senza muoversi cos� staranno
fino all'ora malinconica
quando,spingendo via l'obliquo sole,
le tenebre si stabiliranno.

Al saggio dice il loro atteggiamento
che a questo mondo deve aver paura
del tumulto e del movimento;

l'uomo attratto da un'ombra che si sposta
paga sempre con pena sicura
l'aver voluto cambiar di posto.

 

Baudelaire

 

Vi � l�immagine di un gruppo di gufi immobili e in apparenza pensierosi  che suggerisce a Baudelaire che il saggio,l�uomo che ha compreso il senso della realt�, dovrebbe imitare il comportamento degli uccelli e non sprecare la propria esistenza inseguendo ci� che poi si rivela insignificante ed illusorio.

Nella storia della cultura il gufo ha avuto sempre un�immagine ambivalente e in epoche pi� antiche questo uccello notturno dagli occhi grandi e tondi fissi era visto come uno spirito guida. Esso incarnava le qualit� di saggezza e di pazienza ponendosi come un depositario di segreti e un tramite fra questo mondo e il regno dell�invisibile. Non sorprende che Baudelaire l�abbia scelto come soggetto di una lirica recuperando le sue positivit�. Il poeta  vede i gufi come idoli antichi e misteriosi, in possesso di una sapienza dalla quale l�uomo comune � escluso. I gufi meditano, quindi Baudelaire attribuisce loro un�attivit� di pensiero che va oltre la normale percezione del mondo naturale. Sono immobili, dunque accettano la loro condizione, rifiutano il cambiamento e, cos� facendo, trovano la felicit� e la pace. E� quello che dovrebbe fare l�uomo lacerato fra la sicurezza di ci� che possiede e l�ansia del nuovo , inconsistente e fragile come un�ombra.




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