UNGARETTI: DOLINA NOTTURNA

UNGARETTI:  DOLINA NOTTURNA

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Ungaretti, Giuseppe - DOLINA NOTTURNA


 

Giuseppe UNGARETTI

Dolina notturna

Il volto

di stanotte

� secco

come una pergamena

 

Questo nomade

adunco

morbido di neve

si lascia

come una foglia

accartocciata

 

L'interminabile

tempo

mi adopera

come un

fruscio

 

E� un ricorso doloroso dell�esperienza di guerra. La dolina � appunto una cavit� tipica del Carso, zona dove si combatterono battaglie sanguinose durante il primo conflitto mondiale.Tutte e tre le strofe hanno una similitudine evidenziata dai tre �come�; i versi 1-2 propongono una personificazione della notte che mostra il suo vero volto. Il termine nomade ha valenza metaforica in quanto sta per persona che ha attraversato molte perizie. �Adunco e accartocciata � si oppongono a �morbido e si lascia�, formando un�antitesi, quasi un ossimoro, poich� affiancano connotazioni di durezza e cedevolezza.Il poeta nell�ultima strofa ci offre un�altra personificazione, quella del tempo che avvolge e domina il fragile soldato rattrappito tanto da adoperarlo. L�aggettivo interminabile � un�iperbole se lo riferiamo alla notte trascorsa nella dolina; il termine fruscio, che letteralmente significa rumore lieve, acquista il valor di esile segno di vita.


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