Il Vampiro
Tu che t'insinuasti come una lama
Nel mio cuore gemente; tu che forte
Come un branco di demoni venisti
A fare, folle e ornata, del mio spirito
Umiliato il tuo letto e il regno-infame
A cui, come il forzato alla catena,
Sono legato; come alla bottiglia
L'ubriacone; come alla carogna
I vermi; come al gioco l'ostinato
Giocatore, - che tu sia maledetta!
Ho chiesto alla fulminea spada, allora,
Di conquistare la mia libert�;
Ed il veleno perfido ho pregato
Di soccorrer me vile. Ahim�, la spada
Ed il veleno, pieni di disprezzo,
M'han detto: "Non sei degno che alla tua
Schiavit� maledetta ti si tolga,
Imbecille! - una volta liberato
Dal suo dominio, per i nostri sforzi,
Tu faresti rivivere il cadavere
Del tuo vampiro, con i baci tuoi!"
L'UOMO E IL MARE
Uomo libero, sempre tu amerai il mare!
Il mare � il tuo specchio;
tu miri,nello svolgersi infinito delle sue onde,
la tua anima. Il tuo spirito non � abisso meno amaro.
Ti compiaci a tuffarti
entro la tua propria immagine;
tu l'abbracci con gli occhi
e con le braccia, e il tuo cuore
si distrae alle volte dal suo battito
al rumore di questo lamento indomabile e selvaggio.
Siete entrambi a un tempo tenebrosi e discreti:
uomo, nessuno ha mai misurato la profondit�
dei tuoi abissi; mare, nessuno conosce
le tue ricchezze segrete,
tanto siete gelosi di conservare il vostro mistero.
E tuttavia sono innumerevoli secoli
che vi combattete senza piet� n� rimorsi,
talmente amate la carneficina e la morte,
eterni lottatori, fratelli
BAUDELAIRE
L'ALBATRO
Sovente, per diletto, i marinai catturano
degli albatri, grandi uccelli marini
che seguono, indolenti compagni di viaggio,
il bastimento scivolante sopra gli abissi amari.
Appena li hanno deposti sulle tavole,
questi re dell'azzurro, goffi e vergognosi,
miseramente trascinano
ai loro fianchi le grandi,
candide ali, quasi fossero remi.
Com'� intrigato, incapace,
questo viaggiatore alato!
Lui, poco addietro cos� bello,
com'� brutto e ridicolo.
Qualcuno irrita il suo becco
con una pipa mentre un altro,
zoppicando, mima l'infermo che prima volava.
E il Poeta, che � avvezzo
alle tempeste e ride dell'arciere,
assomiglia in tutto al principe delle nubi:
esiliato in terra, fra gli scherni,
non pu� per le sue ali
di gigante avanzare di un passo.
BAUDELAIRE
Corrispondenze
Da I fiori del male, Les Fleurs Du Mal, 1857
La Natura � un tempio dove incerte parole
mormorano pilastri che sono vivi,
una foresta di simboli che l'uomo
attraversa nei raggi dei loro sguardi familiari.
Come echi che a lungo e da lontano
tendono a un'unit� profonda e buia
grande come le tenebre o la luce
i suoni rispondono ai colori, i colori ai profumi.
Profumi freschi come la pelle d'un bambino
vellutati come l'oboe e verdi come i prati,
altri d'una corrotta, trionfante ricchezza
che tende a propagarsi senza fine- cos�
l'ambra e il muschio, l'incenso e il benzoino
a commentare le dolcezze estreme dello spirito e dei sensi.
BAUDELAIRE
TI ADORO
T'adoro al pari della volta notturna,
o vaso di tristezza, o grande taciturna!
E tanto pi� t'amo quanto pi� mi fuggi,
o bella, e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrit� infinite.
Mi porto all'attacco, m'arrampico all'assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa pi� bella ai miei occhi.
***
PROFUMO ESOTICO
Quando, a occhi chiusi, una calda sera d'autunno,
respiro il profumo del tuo seno ardente,
vedo scorrere rive felici che abbagliano
i fuochi di un sole monotono;
una pigra isola in cui la natura
esprime alberi bizzarri e frutti saporosi,
uomini dal corpo snello e vigoroso
e donne che meravigliano per la franchezza degli occhi.
Guidato dal tuo profumo verso climi che incantano,
vedo un porto pieno d'alberi e di vele
ancora affaticati dall'onda marina,
mentre il profumo dei verdi tamarindi
che circola nell'aria e mi gonfia le narici,
si mescola nella mia anima al canto dei marinai.