Lussurie
Carne, o solo frutto addentato dei giardini di quaggi�
frutto dolceamaro che impasta i denti di chi � solo
degli affamati di solo amore, bocche o gole,
e buon dessert dei forti, loro allegro desinare.
Amore! Sola emozione di coloro cui l'orrore
di vivere non commuove, Amore, che stritoli
sotto le tue mole gli indugi di libertini e ritrose
per il cibo dei dannati che scelgono i sabba,
Amore, tu m'apparisti a volte come un buon pastore
di cui sogna la filatrice seduta presso il focolare
le sere d'inverno, al calore di un chiaro sarmento,
ed � la Carne quella filatrice, e l'ora � giunta
che il sogno avvolger� la sognatrice � ora santa
o no! che importa al vostro delirio, Amore e Carne?
Paul Verlaine
VERLAINE
IL MIO SOGNO FAMILIARE
Spesso mi viene in sogno bizzarra e penetrante
Una donna mai vista, che amo e che mi ama,
Che con lo stesso nome si chiama e non si chiama
Diversa e uguale m'ama e sempre � confortante.
� per me confortante, e il mio cuore parlante
Per lei soltanto, ahim�! Non � pi� cosa grama
Per lei soltanto, in fronte del sudore la trama
Lei soltanto rinfresca, con le lacrime piante.
�' bruna, bionda o rossa? Non mi � dato sapere.
Il suo nome? Ricordo che � dolce e d� piacere.
Come nomi diletti che la vita ha esiliato.
All'occhio delle statue � simile il suo sguardo,
Ed ha la voce calma, lontana, grave, il fiato
Delle voci pi� care spente senza riguardo.
CANZONE D�AUTUNNO (VERLAINE)
I lunghi singulti
dei violini
d'autunno
mi lacerano il cuore
d'un languore
monotono.
Pieno d'affanno
e stanco, quando
l'ora batte
io mi rammento
remoti giorni
e piango.
E mi abbandono
al triste vento
che mi trasporta
di qua e di l�
simile ad una
foglia morta.
Una sera d'ottobre
L'autunno e il sole al tramonto! Sono felice!
Sangue sopra marciume!
L'incendio allo zenith! La morte nella natura!
L'acqua stagnante, l'uomo febbrile!
Oh! � questa la tua ora e la tua stagione, poeta
dal cuore vuoto d'illusioni,
rosicchiato dai denti di topo delle passioni,
che bello specchio, e che festa!
Altri, pedanti, sciocchi o pazzi,
ammirino la primavera e l'alba,
le due verginelle, pi� rosee delle loro vesti;
io amo te, aspro autunno, ti preferisco a tutti
i visini innocenti, angelici,
cortigiana crudele dalle pupille strane.