DANTE : A ciascun'alma presa e gentil core

DANTE :  A ciascun'alma presa e gentil core

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A ciascun'alma presa e gentil core

 

A ciascun'alma presa, e gentil core,

nel cui cospetto ven lo dir presente,

in ci� che mi rescrivan suo parvente

salute in lor segnor, cio� Amore.

Gi� eran quasi che atterzate l'ore

del tempo che onne stella n'� lucente,

quando m'apparve Amor subitamente

cui essenza membrar mi d� orrore.

Allegro mi sembrava Amor tenendo

meo core in mano, e ne le braccia avea

madonna involta in un drappo dormendo.

Poi la svegliava, e d'esto core ardendo

lei paventosa umilmente pascea:

appresso gir lo ne vedea piangendo.

Dante Alighieri

 



Al centro del sonetto c��  la vicenda del cuore mangiato dalla donna su invito di Amore. Come si � gi� visto , mangiare il cuore di qualcuno implica, nell�immaginario medievale, l�impossessarsi della sua anima ; il fatto che la donna appaia titubante fa forse riferimento alla sua riluttanza ad accogliere l�amore del poeta..

 

Livello metrico
Sonetto con rime incrociate nelle quartine e ripetute nelle terzine, secondo lo schema ABBA, ABBA, CDC, CDC.

 

PARAFRASI

1 A ciascun�alma� Amore: A ciascuna anima innamorata (presa) e cuore gentile,  <porgo> il mio saluto  in nome del loro signore, cio� Amore.

2 Gi� eran quasi� orrore: Era gi� passato quasi un terzo delle ore  del tempo in cui tutte le stelle splendono , quando improvvisamente  mi apparve Amore, di cui mi procura orrore ricordare il modo di essere.


3  Amore mi sembrava allegro mentre teneva  in mano il mio cuore, e tra le braccia aveva la mia signora  avvolta in un drappo mentre dormiva .

4 Poi� piangendo: Poi la svegliava e, con tenera sollecitudine  nutriva  di questo  cuore che ardeva  la donna  timorosa : poi lo vedevo andarsene in lacrime ( riferito ad Amore).


 



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