MONTALE :Avevamo studiato per l'aldilà 

MONTALE : Avevamo studiato per l'aldilà

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MONTALE : Avevamo studiato per l'aldilà  

 

Avevamo studiato per l'aldilà

Di Montale

 

Avevamo studiato per l'aldilà
un fischio, un segno di riconoscimento.
Mi provo a modularlo nella speranza
che tutti siamo già morti senza saperlo.

 

 

La tesi di Montale si può riassumere con queste parole: i vivi non sanno di essere vivi o forse sono solo ombre di un mondo originale di cui si è tersa la traccia e di cui non conosce né l’ordito né il costrutto. I vivi sono solo ombre che vorrebbero dialogare con i propri cari, ma non ci riescono, come Montale scrive nella poesia n° 4 di Xenia I.

Il componimento ha la forma di un dolce e malinconico epigramma in cui il Montale tenta di recuperare il rapporto con una persona lontana.
Il profondo affetto che lo lega alla moglie spinge il poeta a modulare il fischio , affettuosa forma di riconoscimento nel quotidiano, nella speranza di ritrovarsi aldilà del confine tra la vita e la morte senza paura. Montale si presenta come un nuovo Orfeo che , per raggiungere la sua Euridice ha sostituito al canto e alla lira un comune fischio.

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