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GUY DE MAUPASSANT: Due amici
In questo amaro e tragico racconto, due vecchi ami�ci parigini si incontrano casualmente, mentre infuria la guerra tra francesi e Prussiani (1870-1871). Quando gi� i Prussiani assediano Parigi, questi due amici, sfidando i pericoli, decidono di varcare le linee nemiche per andare a pescare dove erano soliti prima della guerra. Li attende per� una fine spietata, che affronteranno, eroi per caso, da amici e patrioti.
"Parigi era bloccata, affamata,
agonizzante. Sui tet�ti i passeri eran sempre pi� rari, le fogne si
spopola�vano. Si mangiava qualsiasi cosa1.
In un chiaro mattino di gennaio, mentre
camminava tristemente lungo il boulevard2 esterno, le mani nelle tasche dei
pantaloni della sua uniforme e la lancia vuota, il signor Morissot, orologiaio
di pro�fesssione e uomo pacifico a tempo perso, si ferm� di colpo davanti a un
collega ed amico. Era il signor Sauvage, una conoscenza fatta andando a pescare.
Prima della guerra, ogni domenica Morissot
parti�va all'alba, con una canna di bamb� in mano e una cassetta di latta sulla
schiena. Saliva sul treno di Argenteuil, discendeva a Colombes3, poi arrivava a
piedi all'isola Marante. Appena giunto nel luogo dei suoi sogni, si metteva a
pescare; e pescava fino a notte.
L� ogni domenica incontrava un uomo
grassottel�le ed allegro, il signor Sauvage, merciaio in via N�tre Dame de
Lorette, anche lui fanatico pescatore. Tra�scorrevano spesso una mezza giornata
l'uno accanto all'altro, con la lenza in mano, i piedi penzoloni sulla corrente;
e avevano stretto amicizia.
Certi giorni, non dicevano una parola.
Qualche volta chiacchieravano; ma si capivano a meraviglia anche senza dir
nulla, perch� c'era tra loro una per�fetta affinit� di gusti e identit� di
sensazioni4.
Nelle mattine di primavera, verso le
dieci, quando il sole ringiovanito faceva ondeggiare sul fiume tranquillo quella
nebbiolina che scorre con l'acqua, rovesciava sulla schiena dei due pescatori
accaniti un buon calore di stagione novella, Morissot diceva qualche volta al
suo vicino:
- Ehi! che bellezza!
E il signor Sauvage rispondeva:
- Per me non c'� niente di meglio. Questo
bastava per capirsi e stimarsi.
In autunno, al tramonto, quando il cielo
si tinge di rosso sangue e proiettava nell'acqua sagome di nubi rossastre,
imporporava tutto il fiume, accendeva l'orizzonte, gettava riflessi rossi di
fuoco sui due amici, e indorava gli alberi gi� fulvi e frementi d'un brivido
invernale6, il signor Sauvage sorridente guar�dava Morissot e diceva:
- Che spettacolo!
E Morissot incantato rispondeva, senza
staccare gli occhi dalla sua lenza:
- E meglio del Boulevard, non � vero?
Ora, appena si riconobbero, si strinsero
calorosa�mente la mano, commossi di trovarsi in circostanze cos� diverse. Il
signor Sauvage con un gran sospiro esclam�:
- Ne sono successe di cose. Morissot,
tutto malinconico, si lament�:
- E che tempo! � questo il primo bel
giorno del�l'anno7.
Infatti il cielo era tutto azzurro e
luminoso. Presero a camminare fianco a fianco, tristi e pen�sosi. Morissot
riprese:
- E la pesca? eh! che bel ricordo!
- Quando mai ci torneremo? - domand� il
si�gnor Sauvage.
Entrarono in un caff� e bevvero insieme un
assen�zio8; poi ripresero a camminare sul marciapiede. Morissot si ferm� ad un
tratto:
- Un altro bicchiere, eh? il signor
Sauvage annu�.
- A vostra disposizione, - egli disse.
Ed entrarono in un altro negozio di vini.
Uscendo di l�, erano parecchio intontiti, turbati, come chi a digiuno si riempie
lo stomaco d'alcool.
Era bello. Una brezza carezzevole
solleticava loro il viso.
L'aria tiepida fini di ubriacare il signor
Sauvage, il quale si ferm� sui due piedi e disse:
- Se ci andassimo?
- Dove?
- Diamine, alla pesca.
- Ma dove?
- Eh, alla nostra isola. Gli avamposti
francesi son presso Colombes. Io conosco il colonnello Dumoulin; ci lascer�
passare facilmente.
Morissot fremette di desiderio:
- Ma s�. Io ci sto.
E si separarono per andare a prendere i
loro ar�nesi.
Un'ora dopo, camminavano fianco a fianco
lungo la strada maestra. Raggiunsero presto la villa occu�pata dal colonnello.
Egli sorrise alla loro richiesta e accondiscese a quel capriccio. Si rimisero
quindi in cammino, provvisti d'un salvacondotto10.
In breve oltrepassarono gli avamposti,
attraversa�rono Colombes deserta, e si trovarono sul margine dei filari di vigne
che discendono verso la Senna. Erano circa le undici.
Di fronte, il villaggio d'Argenteuil
sembrava mol�to. Le alture d'Orgemont e di Sannois dominavano tutto il paese. La
grande pianura che si stende fino a Nanterre era deserta, completamente deserta,
ed suoi ciliegi spogli e la terra grigia.
Il signor Sauvage, additando le cime,
mormoro:
- I Prussiani sono lass�!
E l'inquietudine paralizzava i due amici
davanti a quel paesaggio deserto.
I Prussiani!
Essi non ne avevano mai visti, ma
avvertivano da mesi la loro presenza intorno a Parigi: mandavano in rovina la
Francia, saccheggiavano, massacravano, affamavano; invisibili e onnipotenti. E
una specie di terrore superstizioso si aggiungeva all'odio che nu�trivano per
quel popolo sconosciuto e vincitore.
Morissot balbett�:
- Eh! Se dovessimo incontrarli?
II signor Sauvage rispose con quella
arguzia11 parigina che, malgrado tutto, fa sempre capolino:
- Potremmo offrir loro una buona frittura
di pesce.
Ma esitavano ad avventurarsi nella
campagna, in�timiditi dal silenzio che regnava su tutto. Finalmente il signor
Sauvage si decise:
- Su, avanti! ma con precauzione. - E
discesero in un vigneto, carponi, piano piano strisciando, na�scondendosi dietro
i cespugli, con l'occhio inquieto, l'orecchio teso.
Non restava da attraversare che un pezzo
di terra allo scoperto per giungere in riva al fiume. Si misero a correre; e,
appena raggiunsero l'argine, si accovac�ciarono tra le canne secche.
Morissot incoll� la guancia per terra per
ascoltare se qualcuno camminava nei paraggi. Non ud� nulla, erano proprio soli,
del tutto soli.
Si fecero animo e cominciarono a pescare.
Di fronte l'isola Marante, deserta, li
nascondeva all'altra riva. La casetta del ristorante era chiusa, pareva
abbandonata da anni.
Il signor Sauvage prese il primo
chiozzo12, Morissot il secondo; e ad ogni momento sollevavano le loro lenze con
una bestiolina argentea guizzante in fondo al filo: una vera pesca miracolosa.
Introducevano delicatamente i pesci in una
bisac�cia a rete dalle maglie strettissime immersa nell'ac�qua ai loro piedi. E
li invadeva una gioia deliziosa, quella gioia che si prova nel gustare un
piacere ama�to di cui si � privi da tanto tempo.
Il sole riversava un benefico calore sulle
loro spal�le; non udivano pi� nulla; non pensavano pi� a nul�la; ignoravano
tutto il resto del mondo; pescavano.
Ma d'improvviso un rumor sordo che
sembrava venire da sottoterra fece tremare il suolo. Il cannone tornava a
tuonare.
Morissot volse il capo al di sopra
dell'argine, vide laggi� a sinistra la grande sagoma del Mont-Valerien che aveva
sulla cima un pennacchio bianco, uno sbuffo di polvere appena spuntato. Subito
un secon�do getto di fumo parti dalla sommit� della fortezza, e dopo qualche
minuto echeggi� una nuova detona�zione13. Poi seguirono altri rimbombi e di
tratto in tratto la montagna lanciava il suo alito di morte, sof�fiava i suoi
vapori lattiginosi14 che si alzavano lenta�mente nel cielo calmo, formando una
nube sopra di essa.
Il signor Sauvage scroll� le spalle. -
Ecco che tornan da capo, - disse.
Morissot, che non perdeva di vista i
movimenti dell'esca, fu assalito a un tratto da una collera d'uomo pacifico
contro quegli arrabbiati che si battevan in tal modo, e borbott�:
- Bisogna essere stupidi per ammazzarsi
cosi.
- Sono peggio delle bestie, - riprese il
signor Sau�vage.
- E dire - continu� Morissot che aveva
appena preso un'arborella15, - che succeder� sempre cosi finch� ci saranno i
governi...
- La Repubblica, - lo interruppe il signor
Sauva�ge, - non avrebbe dichiarato la guerra...
- Ah, gi�, - disse Morissot, - coi re si
ha la guerra fuori, e con la Repubblica si ha la guerra dentro.
E tranquillamente si misero a discutere,
risolven�do i grandi problemi politici col buon senso d'uomi�ni buoni e
limitati, per finire d'accordo su un punto, che non ci sar� mai libert�. Intanto
Mont-Valerien tuonava senza tregua, demolendo a colpi di cannone case francesi,
annientando vite umane, massacrando uomini, distruggendo tanti sogni, tante
gioie attese, tante felicit� sperate, aprendo in cuori di donne, in cuori di
ragazze, in cuori di madri, laggi�, in altri paesi, dolori indimenticabili.
- � la vita, - disse Sauvage.
- Dite piuttosto che � la morte, - riprese
ridendo Morissot.
Ma trasalirono atterriti sentendo qualcuno
cam�minare dietro di loro; e, girando gli occhi, videro, in piedi alle loro
spalle, quattro uomini, quattro uomini alti, armati e barbuti, vestiti come
domestici in li�vrea16 coi loro berretti schiacciati, che puntavano verso di
loro le canne dei fucili.
Le due lenze sfuggirono dalle mani dei due
amici e vennero trascinate dalla corrente.
In un attimo furono presi, legati, portati
via, gettati in una barca e condotti sull'isola.
E dietro la casa che avevano creduto
abbandona�ta, scorsero una trentina di soldati tedeschi.
Una specie di gigante irsuto e peloso, che
fumava una gran pipa di porcellana a cavalcioni d'una sedia, domand� loro in
perfetto francese:
- Ebbene, signori, avete fatto buona
pesca? Allora un soldato depose ai piedi dell'ufficiale la bisaccia piena di
pesci, che aveva avuto cura di pren�dere. Il prussiano sorrise:
- Eh! eh! vedo bene che non andava affatto
ma�le. Ma si tratta di un'altra cosa. Statemi a sentire e non spaventatevi
troppo. Per me, voi siete due spie mandate a spiarci. Io vi prendo e vi faccio
fucilare. Voi facevate finta di pescare per nascondere meglio i vostri progetti.
Siete caduti nelle mie mani, tanto peggio per voi; la guerra � cos�. Ma siccome
avete oltrepassato gli avamposti, avrete certamente una parola d'ordine per
tornare indietro. Ditemi questa parola d'ordine e io vi faccio grazia.
I due amici, lividi, l'uno a fianco
dell'altro, con le mani agitate da un lieve tremito nervoso, tace�vano.
- Nessuno lo sapr� mai, - riprese
l'ufficiale, - voi ve ne tornerete a casa pacificamente. Il segreto,
scomparir� con voi. Se rifiutate, � la
morte, e subito. Scegliete.
Essi rimasero immobili senza aprir bocca.
II prussiano, sempre calmo, riprese
stendendo la mano verso il fiume:
- Pensate che in cinque minuti sarete in
fondo a quest'acqua. In cinque minuti! Avrete dei parenti immagino?
Mont-Valerien continuava a tuonare.
I due pescatori rimanevano ritti e
silenziosi. Il tedesco diede degli ordini nella propria lingua. Poi cambi� posto
alla sua sedia per non essere troppo vicino ai prigionieri, e dodici uomini
vennero a met�tersi in riga col fucile ai piedi. L'ufficiale riprese:
- Vi concedo un minuto, non un secondo di
pi�.
Poi si alz� bruscamente, s'avvicin� ai due
france�si, prese Morissot sotto braccio, lo trascin� un po' lontano e gli disse
sottovoce:
- Presto, questa parola d'ordine! Il
vostro com�pagno non sapr� niente. Far� finta di commuovermi.
Morissot non apri bocca.
Allora il prussiano condusse via il signor
Sauvage e gli fece la stessa domanda.
Neppure il signor Sauvage rispose.
Si trovarono ancora l'uno a fianco
dell'altro.
L'ufficiale diede un ordine. I soldati
alzarono le armi.
In quel momento lo sguardo di Morissot
cadde per caso sulla bisaccia piena di chiozzi, rimasta l� sull'erba, a pochi
passi da lui.
Un raggio di sole faceva scintillare le
squame dei pesci che guizzavano ancora. Lo invase una profon�da stanchezza. Suo
malgrado, gli occhi gli si riempi�rono di lacrime.
Egli balbett�: - Addio, signor Sauvage.
Sauvage rispose: - Addio, signor Morissot.
Si strinsero la mano, scossi da capo a
piedi da un tremito invincibile.
- Fuoco! - grid� l'ufficiale.
I dodici colpi risuonarono come uno solo.
Il signor Sauvage cadde di peso in avanti.
Moris�sot, pi� alto, oscill�, gir� su se stesso e piomb� per traverso sul suo
compagno, col volto verso il cielo, mentre fiotti di sangue sgorgavano dalla
giubba cri�vellata sul petto.
Il tedesco diede altri ordini.
I suoi soldati si dispersero, tornarono di
l� a poco con corde e pietre che attaccarono ai piedi dei due cadaveri, poi li
portarono sulla riva.
Mont-Valerien tuonava sempre, avvolto ora
da una montagna di fumo.
Due soldati presero Morissot per la testa
e per le gambe; due altri fecero lo stesso col signor Sauvage. I cadaveri, fatti
dondolare un po' con forza, furono lanciati lontano, descrissero una curva, poi
piomba�rono, ritti, nel fiume, trascinati gi� dalle pietre.
L'acqua gorgogli�, riboll�, s'incresp�,
poi torn� calma, mentre piccole onde venivano a riva.
Un po' di sangue galleggiava sull'acqua.
L'ufficiale, sempre calmo, disse a bassa
voce:
- Adesso � la volta dei pesci.
Poi torn� verso la casa. Vide nell'erba la
bisaccia coi chiozzi. La raccolse, la esamin�, sorrise e grid�:
- Wilhelm!
Un soldato in grembiule bianco accorse. E
il prus�siano, gettandogli la pesca dei due fucilati, ordin�:
- Fammi subito una frittura di questi
animaletti finch� sono ancor vivi. Sar� squisita.
E riprese a fumare la sua pipa."