PETRARCA  : In qual parte del ciel, in quale idea


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In qual parte del ciel, in quale idea

 

In qual parte del ciel, in quale idea
era l�essempio, onde Natura tolse
quel bel viso leggiadro, in ch�ella volse
mostrar qua gi� quanto lass� potea?

5Qual nimpha in fonti, in selve mai qual dea,
chiome d�oro s� fino a l�aura sciolse?
quando un cor tante in s� vertuti accolse?
bench� la somma � di mia morte rea.

Per divina bellezza indarno mira,
10chi gli occhi de costei gi� mai non vide,
come soavemente ella gli gira;

non sa come Amor sana, et come ancide,
chi non sa come dolce ella sospira,
et come dolce parla, et dolce ride.

 

La poesia � un sonetto con rime  abba-abba

 

Tetrarca, partendo dalle teorie filosofiche di Platone integrate dal pensiero cristiano del Medioevo, afferma che la natura ha riprodotto in Laura il modello ideale della bellezza esistente nella mente di Dio, e quindi la bellezza di Laura � superiore a quella delle divinit� pagane per le qualit� fisiche e spirituali.Laura in effetti offre tutto lo straordinario potere di gioia e di dolore che ha l�amore.

Nelle quartine Laura � presentata come un miracolo della natura con una bellezza divina; nelle terzine  assistiamo al concretizzarsi di tale bellezza che si irradia  dagli occhi , dai sospiri, dalle parole e dal suo  sorriso.

 


 

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