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DEH, VIOLETTA
Deh, Violetta,
Deh, Violetta, che in
ombra d�Amore |
Tu Violetta, che come Amore apparisti ai miei occhi cos� all�improvviso, abbi piet� del cuore che hai toccato, che spera in te e muore di desiderio.
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Tu, Violetta, in forma pi�
che umana, |
Tu Violetta, in forma soprannaturale hai dato fuoco alla mia mente con la tua bellezza che io vidi; poi, con l�azione di uno spirito infiammato dall�amore hai creato in me una speranza che in parte mi guarisce allorch� tu mi sorridi.
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Deh non guardare perch� a
lei mi fidi, |
Deh, non badare alla speranza che io nutro, ma indirizza gli occhi al grande desiderio che mi consuma, che mille donne gi� tardando a mostrarsi pietose sentirono la colpa per la sofferenza procurata all�innamorato. |
SCHEMA METRICO: ballata di settenari ed endecasillabi
Questa poesia � diretta ad una certa Violetta, una delle donne-schermo di cui Dante parla nella Vita Nuova per non far vedere che � pazzo di Beatrice. Il testo ha ancora quello stile cavalcantiano de la loda; gli elementi che vi si ritrovano sono quelli voluti dalla tradizione : c�e la descrizione insistita di uno stato d�animo di sconforto per la non corresponsione dell�amore.