La terra e a lei concorde
il mare
e sopra ovunque un mare pi� giocondo
per la veloce fiamma dei passeri
e la via
della riposante luna e del sonno
dei dolci corpi socchiusi alla vita
e alla morte su un campo;
e per quelle voci che scendono
sfuggendo a misteriose porte e balzano
sopra noi come uccelli folli di
tornare
sopra le isole originali cantando:
qui si prepara
un giaciglio di porpora e un canto che
culla
per chi non ha potuto dormire
s� dura era la pietra,
s� acuminato l'amore.
(Mario
Luzi)
La poesia si basa su terra, acqua, fuoco (fiamma) e aria (i passeri che
fluttuano): nel giro di tre versi il poeta ci precipita nell'abisso
della Natura. L'elemento che ha la prevalenza � l'acqua, con
il mare citato due volte nel giro di due righe: si tratta del pi� avvolgente,
del pi� pervasivo e stratificato, simbolo di movimento e profondit�. L'acqua �
vita, ed � come se tutto, dal cielo alla terra, ne fosse intriso: anche la morte
non � poi altro che un aspetto della vita stessa, e quei corpi socchiusi alla
vita e alla morte, sembrano corolle di fiori notturne in attesa di nuove linfe e
nuovi mattini.
In effetti il segreto ultimo ed originario della Natura rimane per� nascosto e
inafferrabile: il canto del poeta cerca di riscoprire il fulcro originale della
vita, volando come un uccello folle e instabile, voltatile indistinto rispetto
ai passeri del primo verso, il poeta cerca l'indistinto, la confusione totale
con la Natura, confusione che � gi� presente anche nei suoi termini ultimi e
contraddittori, ma che ha bisogno di essere detta, cantatata.
Si parla dell'uomo che non ha riposo, quello che
cerca il verso che dischiuda l'armonia, l'uomo che insegue le sue passioni che
si infrangono contro lo zoccolo dell'essere, duro come pietra, l'uomo ferito che
ancora sanguina, ma che non rinuncia a cercare un giaciglio che sar� porpora,
rosso come il suo sangue, perch�
l'uomo non � altro dalla Natura: � la Natura stessa che mai
doma, insonne e inquieta cerca se stessa, la parola per dirsi o per perdersi,
che poi � lo stesso, e quella parola � canto che culla, canzone e movimento
d'ali, un recupero della coscienza che scopre l'incoscienza, la vita, tutta la
vita che perpetuamente si intona romanze d'amore.