Pedagogisti:Jean Piaget

Pedagogisti: Jean Piaget

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Jean Piaget : psicologo svizzero. (Neuch�tel 1896 - Ginevra 1980).

PEDAGOGIA

Il gioco riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo intellettivo: esso, infatti, stimola la memoria, l'attenzione, la concentrazione, favorisce lo sviluppo di schemi percettivi, capacit� di confronto, relazioni ecc. Una carenza di attivit� ludica denuncia, nel bambino, gravi carenze a livello cognitivo.

J. Piaget  mette in correlazione lo sviluppo del gioco con quello mentale, affermando che il gioco � lo strumento primario per lo studio del processo cognitivo del bambino. Piaget, infatti, parte dalla convinzione che il gioco sia la "pi� spontanea abitudine del pensiero infantile".

Egli afferma che lo sviluppo intellettivo del fanciullo passa attraverso due processi: uno detto  assimilazione e l'altro accomodamento.

Secondo Piaget si possono individuare tre stadi di sviluppo del comportamento ludico:

 

 

GIOCHI D�ESERCIZIO I giochi di esercizio prevalgono nel primo anno di vita, nella fase cosiddetta "senso-motoria": il bambino, attraverso l'afferrare, il dondolare, il portare alla bocca gli oggetti, l'aprire e chiudere le mani o gli occhi, impara a controllare i movimenti e a coordinare i gesti. Il piacere che deriva da questi giochi, spinge il bambino a ripeterli pi� volte. La fase di assimilazione, in questo periodo, prevale su quella di accomodamento: le nuove esperienze, infatti, vengono adeguate agli schemi mentali del bambino.

 

 

 

 I giochi simbolici caratterizzano il periodo che va dai due ai sei anni di vita.

Si collocano nella fase detta "rappresentativa", in cui il bambino acquisisce la capacit� di rappresentare tramite gesti o oggetti una situazione non attuale. Si sviluppa la capacit� di immaginazione e di imitazione, per cui i giochi preferiti sono quelli in cui, ad esempio, il bambino si improvvisa attore (finge di dormire, di cadere) o magari regista (chiede ad altri di fingere di dormire o cadere).

 

i

 

 

 

I giochi con regole li troviamo nel periodo dai sette agli undici anni, nella fase detta "sociale", in cui il bambino comincia a vivere il rapporto con gli altri.

Questa fase � caratterizzata da una maggiore aderenza alla realt�, anche se continua a prevalere l'assimilazione sull'accomodamento.

Il bambino, sperimentando la vita di gruppo, si trova di fronte a determinate "regole" che � tenuto a rispettare.

 

 

 

dal web

 

 


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