Pedagogisti:Seymour Bruner

Pedagogisti: Seymour Bruner

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Statunitense Jerome Seymour Bruner (1915)

Per rendere migliori i programmi della scuola Bruner si pone problemi di ordine pedagogico e considera due necessit� peculiari:
- realizzare una strategia didattica capace di andare al di l� dell�esperienza immediata (Dewey);
- mettere a fuoco una metodologia capace di andare al di l� dell�evoluzione spontanea dello sviluppo mentale (Piaget).

Pensiero di Dewey e critiche di Bruner:

  1. processo educativo: tutta l�educazione si svolge nel senso di una progressiva partecipazione dell�individuo alla coscienza sociale;
  2. concetto della scuola: dato che l�educazione � un processo sociale, la scuola � semplicemente una forma di vita comunitaria e l�educazione � vita essa stessa e non preparazione alla vita futura;
  3. oggetto dell�educazione: la vita sociale del fanciullo � il principio unificatore di tutta la sua educazione e del suo sviluppo;
  4. metodo educativo: la legge che indica come devono essere presentati e svolti i contenuti dell�insegnamento � quella implicita nella natura stessa del fanciullo;
  5. l�educazione � il metodo fondamentale di ogni progresso e riforma sociale.

In sintesi: la posizione di Dewey pu� essere ricondotta al principio della continuit� dell�educazione con la vita sociale e al principio del suo adeguamento allo sviluppo psicologico del soggetto.
Ma Bruner vede questo giudizio inadeguato alla societ� contemporanea:

  1. il presupposto di un�armonia tra individuo e societ� � stato sconfessato dall�avvento di regimi totalitari e dallo sviluppo tecnologico che porta all�alienazione --> senso delle alternative: l�educazione deve portare a contatto con visioni del mondo diverse e spingere l�individuo ad esplorarle;
  2. la scuola deve essere vita, ma deve introdurre esperienze nuove, non in rapporto di continuit� con quella precedente;
  3. i contenuti devono superare i contenuti dell�esperienza per condurre il soggetto alle grandi idee organizzatrici delle singole discipline;
  4. l�esperienza scolastica non � spontanea, naturale o sociale, ma dev�essere predisposta secondo precisi obiettivi di crescita culturale;
  5. la scuola � s� il mezzo fondamentale della riforma sociale, ma deve trasmettere a tutti i linguaggi fondamentali con i quali si accede al sapere.

Critiche A PIAGET:

  1. P si � limitato a descrivere il processo di maturazione delle strutture mentali trascurando i fattori che possono agevolare la crescita e il potenziamento dello sviluppo;
  2. lo sviluppo mentale non disegna una linea continua ma � pi� che altro una serie di scatti e di pause (gli stadi non sono collegati strettamente all�et�, alcuni ambienti possono favorirli o meno).

Tesi di Bruner: il problema dell�apprendimento va posto in termini di una ricerca che unisca la struttura psicologica del soggetto e la struttura scientifica dell�oggetto che deve essere appreso, tenendo presente che i 3 sistemi di rappresentazione non vanno assolutamente considerati come stadi ma piuttosto come caratteristiche salienti nel corso dello sviluppo; tutto pu� essere insegnato a tutti in qualsiasi et� purch� il contenuto sia tradotto in forme di rappresentazione adatte; � possibile accelerare i processi di apprendimento, quindi non � mai troppo presto per introdurre l�alunno nel mondo del sapere

La proposta didattica di Bruner � di orientamento strutturalista, in quanto cerca di far convergere il momento psicologico e il momento culturale.
Con il rispetto dovuto alle modalit� soggettive dell�acquisizione e della trasformazione della conoscenza, il motivo centrale della didattica � la nozione di struttura, ovvero un�idea generale o un insieme di principi fondanti una determinata disciplina.
L�accento, dopo una lunga stagione pedagogica di orientamento puerocentrico, si sposta sui contenuti del sapere, verso un�idea di educazione che persegue come scopo l�ideale della perfezione e dell�eccellenza.
Non si tratta di una ricaduta nel nozionismo o in una pedagogia dell�autorit�.
Bruner riconosce l�importanza dell�esperienza immediata, del vissuto dell�alunno, ma il problema metodologico � quello di trovare strategie per superarlo nei tempi pi� brevi possibili e nelle forme pi� efficaci e produttive per la crescita dell�alunno.
Il possesso di una struttura, di un�idea davvero fondamentale, � condizione generatrice di ulteriori scoperte, di pi� ampie generalizzazioni.
Accanto alle acquisizioni delle scienza sono necessarie quelle della metafora, del simbolo e del mito, che hanno uguale potere di insegnamento.

Caduta del Mito --> crisi della societ� contemporanea

Secondo Bruner non esistono stadi di sviluppo ben delineati, ma una serie di strategie che servono ad interpretare ci� che si verifica nell�ambiente e che portano il bambino verso una padronanza del mondo esterno sempre pi� adeguata.
Bruner distingue 3 modalit� della rappresentazione:

  1. esecutiva strumento con il quale il bambino si rappresenta il suo mondo prevalentemente attraverso l�azione
  2. iconica soddisfa gli stessi scopi attraverso l�immagine che progressivamente di libera dai condizionamenti percettivi. Il bambino conosce attraverso la vista e valuta gli oggetti e li classifica a seconda del colore, della forma e delle dimensioni.
  3. simbolica costituisce la forma pi� sofisticata e flessibile di rappresentazione effettuata attraverso codici simbolici (linguaggio)

Queste tre forme caratterizzano comportamenti distinti di diverse fasi evolutive (bambino, fanciullo, preadolescente), ma continuano a coesistere nel corso dello sviluppo, interagiscono in vario modo e sono largamente influenzate dalla cultura.

Bruner d� molta importanza al linguaggio inteso come mezzo per interiorizzare le esperienze e all�insegnamento; infatti sostiene che si possa insegnare al bambino qualsiasi cosa basta tener conto delle sue capacit� attuali di elaborare il messaggio.

dal web

 

 


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