FILOSOFO E PEDAGOGISTA:Kant

FILOSOFI : Kant

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Immanuel Kant, quarto di dieci figli, di cui sei morti in giovane et�, nacque il 22 aprile 1724 a Konigsberg, capoluogo della Prussia orientale nonch� fiorente centro portuale.

Le condizioni economiche della famiglia, che poggiavano essenzialmente sul lavoro paterno (il padre era sellaio), permisero solo al figlio pi� promettente di continuare gli studi, ed � per questo che Immanuel fu il solo di tutti i suoi fratelli a poter andare all�universit�, scatenando non poche invidie tra i membri della sua stessa famiglia .Filosofia, matematica e fisica, furono i corsi prescelti da Kant per la sua formazione universitaria. Dopo gli studi Kant si mantenne inizialmente facendo il precettore.

Nel 1755 ottenne il primo incarico accademico, insegnando filosofia, matematica, fisica e geografia, e nel 1770 ottenne  la cattedra di professore ordinario di logica e di metafisica all'universit� di Konigsberg.Immanuel Kant mor�  nella stessa citt� natale di Konigsberg il 27 febbraio 1804. 

PENSIERO

Il pensiero filosofico di Kant � incentrato attorno all�indagine della conoscenza pura, secondo lui raggiungibile attraverso l�adozione del giudizio sintetico a priori, che a differenza del giudizio analitico a priori del razionalismo e di quello sintetico a posteriori dell�empirismo, si costituiva dalla sintesi di un contenuto a posteriori, ossia le impressioni sensibili che formano la materia, e da un elemento a priori, cio� la forma propriamente detta non ricavabile dall�esperienza. Questo giudizio che aveva caratteristiche di universalit� e necessit� (poich� operato secondo le leggi proprie dello spirito umano), rappresent� per il mondo filosofico una vera �rivoluzione copernicana�.

Come Copernico, che nel campo astronomico capovolse la concezione dei Tolomeo ponendo non pi� la Terra (geocentrismo) al centro del nostro sistema, ma il Sole (eliocentrismo), allo stesso modo Immanuel Kant comp� una rivoluzione nel modo di intendere la filosofia: il soggetto (paragonabile al sole copernicano), non gravitava pi� passivamente intorno all�oggetto (la terra), e non dipendeva pi� da un mondo gi� costituito secondo propri principi e leggi, ma con la sua attivit� a priori illuminava l�oggetto ordinando i dati sensibili.

Una volta definito questo concetto, la riflessione di Kant si concentr� sull�analisi critica di tutta l�attivit� dell�uomo, elaborando quella trilogia unitaria che costituisce il cuore della filosofia kantiana: La Critica della ragion Pura, la critica della ragion Pratica e la Critica del Giudizio, 3 passaggi fondamentali che indagavano rispettivamente il modi di apprendere dell�uomo (conoscenza critica della ragion pura), il suo modo di volere( azione critica della ragion pratica), ed infine il suo modo di sentire (sentimento critica del giudizio).

CRITICA DELLA RAGION PURA comprende tre gradi di conoscenza:

estetica trascendentale riguarda l��intuizione� sensibile; Si cerca attraverso il giudizio sintetico a priori, di ridare oggettivit� a spazio e tempo, nell�incontro/scontro tra le forme pure dell��Io� con la realt� sensibile. Ribadendo le definizioni essenziali che determinavano il giudizio sintetico a priori, Kant spiega la distinzione tra senso interno e senso esterno in cui l�uomo si imbatte quando vuole conoscere un oggetto nella realt� sensibile. �Io� -affermava Kant- �conosco un oggetto nelle sue dimensioni spaziali (altezza, lunghezza), come sensi esterni perch� oggettivi nella conoscenza generale; ne conosco poi il senso interno cio� il tempo come parametro soggettivo, perch� sono io medesimo a decidere cosa viene prima e cosa dopo�.

Analitica trascendentale Studia le attivit� dell�intelletto e le sue categorie. In questa parte Kant si propone di risolvere l�attivit� dell�intelletto attraverso le 12 categorie o forme pure che lo costituiscono. Queste 12 categorie, detti anche �concetti puri� quando l� �io� si scontra con il fascio caotico di sensazioni della realt� esterna, entrano in gioco, ordinando la realt� stessa secondo gli schemi dell� �Io� che deve necessariamente rimanere sempre uguale a se stesso. (apercezione trascendentale).

Dialettica trascendentale   Studia la ragione propriamente detta e le idee che si costruisce. Kant in questa fase risponde ad una domanda: �E� possibile avere una metafisica come scienza?� Kant dice di no, perch� mancano le condizioni necessarie. Egli asserisce che l�io dopo essere entrato in contatto con il mondo finito, con la sua ragione propriamente detta tenta di andare al di l�, e di scoprire quindi l�infinito, e per farlo si crea delle idee regolatrici a cui aggrapparsi, e sono Dio, l�Anima, Il Mondo. Idee che sono solo esigenze della ragione e non realt� costitutive in quanto non sono FORME PURE DELL�IO  e anche se lo fossero mancherebbero del dato sensibile. Non possono pertanto realizzare la �sintesi a priori�. �Sintesi� perch� il predicato dice qualcosa di nuovo rispetto ad esso e a �a priori� perch� essendo universali e necessari non possono derivare dall�esperienza. La seconda critica �  la CRITICA DELLA RAGION PRATICA che affronta il problema morale, ossia l� �Io� che cerca una morale universale. Per trovarla l� �io� ha due possibilit�, o seguire gli istinti pulsionali garantendo una propria gratificazione personale, oppure seguire �l�imperativo categorico o super io�  che detta i criteri con cui agire in base ad una morale universale. Questo imperativo � solo un ordine che esclude qualsiasi gratificazione personale, perch� l� �io� agendo secondo morale agisce per il bene collettivo; � un �dovere per dovere�. L�Imperativo categorico ha tre leggi:

agisci in modo che la massima delle tue azioni sia una legge universale.

Agisci per te e per il tuo prossimo come fosse un fine e non un mezzo (non sottomettere nessuno).

Esiste poi un altro imperativo, quello ipotetico, che ha per presupposto un fine pratico:�Se voglio la promozione devo studiare�.

Infine vi � la CRITICA DEL GIUDIZIO dove si affronta il problema estetico nel rapporto tra l� �io� e la realt� che lo circonda, che si deve fondare a questo livello essenzialmente sulla fruizione della bellezza. Si media in pratica la libert� dell�io con un fine estetico, con un giudizio estetico che esprime il sentimento di piacere per il bello che l�uomo prova quando contempla un oggetto senza scopo conoscitivo. In questa fruizione occorre distinguere tra il �bello� che si riferisce ad un oggetto di forma limitata che produce un senso di esaltazione della vita, e il �sublime�, si riferisce ad oggetto di forma illimitata per grandezza ( sublime matematico: esempio distesa del mare) o per potenza (sublime dinamico: esempio mare in tempesta). Il giudizio si distingue poi tra giudizio determinate, giudizio riflettente, e giudizio teleologico.

Giudizio determinante: proprio dell�attivit� teoretica, � quello che l�uomo determina partendo dal concetto puro e universale fornito dall�intelletto, e applicando questo universale ai dati sensibili dell�intuizione.

Giudizio riflettente: � quello che si formula su un oggetto gi� conosciuto, ossia gi� determinato con il giudizio determinante, per accordarlo con l�universale del sentimento che esige finalit� e armonia.

Giudizio teleologico: Si guarda all�oggetto come frutto di una visione finalistica della natura, suggerita dal sentimento di armonia e finalit� che � forma a priori.

LA PEDAGOGIA

L'educazione � considerata come un'esigenza primaria dell�uomo. L'uomo infatti � quello che � proprio grazie all'educazione. Questo cammino verso la realizzazione piena dell'umanit� prosegue di generazione in generazione. Attraverso l'educazione si pu� arrivare a sviluppare le potenzialit� umane e le conoscenze. Secondo Kant nella natura dell�uomo risiede un�animalit� istintuale che deve essere disciplinata dall�esterno per poi essere sottomessa alla ragione. Gli istinti devono essere sottomessi dalla disciplina, che ha cos� un compito negativo; mentre l�istruzione deve servire per insegnare a pensare e raggiungere i propri scopi ed in quest'ottica assume un compito positivo. Accortezza e moralit� si possono sviluppare grazie alla formazione pratica.

Autorit� e libert�

Il processo educativo si fonda sulla libert�, che per� non pu� essere lasciata a se stessa nella dimensione istintuale. Per questo � indispensabile che alla dimensione naturale subentri la guida esterna dell�educatore. Quest'ultimo potr� insegnare al giovane la disciplina, in modo che pian piano il giovane possa arrivare a sviluppare una disciplina morale interiore autonoma. L�influsso del pensiero di Rousseau spinge Kant a voler lasciare il massimo della libert� possibile per il giovane, essendo consapevole che l'autonomia futura del giovane dipender� dall'imposizione dell'obbedienza. Questo rapporto tra libert� da un lato ed obbedienza dall'altro pu� portare a due diversi tipi di sottomissione, positiva o negativa. Il diverso grado di sottomissione dipende infatti dal fatto se deriva da una obbedienza meccanica di un individuo incapace di giudizio o dall�inibizione della riflessione e della libert� di giudizio da parte di chi ne � capace.

Educazione e societ�

Kant ritiene che un nuovo piano educativo potrebbe essere ostacolato da un lato da chi detiene il potere e considera i sudditi come strumenti per i propri fini, dall'altro dai genitori che si preoccupano solo che i loro figli abbiano successo. Quindi l'educazione dovrebbe essere un compito affidato soltanto ad esperti che siano in grado di dar luogo a progressi educativi corretti. L'azione educativa deve quindi provenire dagli sforzi congiunti di persone illuminate e competenti, che siano interessate al bene universale e al miglioramento dello stato futuro dell�umanit�. Il cambiamento del sistema educativo pu� determinare una rivoluzione di impostazione, rivolta in primo luogo a formare maestri in grado di operare in modo libero e creativo.

I luoghi dell'educazione: tra pubblico e privato

Per Kant la scuola pubblica detiene il compito principale dell�istruzione, mentre la disciplina e la formazione morale devono essere affrontati in ambito privato e domestico. L'educazione domestica per� ha un limite: spesso � svolta da persone che a loro volta non sono state bene educate e tendono a contrastare il compito affidato al precettore. Per questo Kant ritiene che l'ideale sarebbe poter contare su una scuola pubblica in grado di assolvere anche i compiti educativi di formazione morale.

L�educazione fisica o naturale: il corpo libero e allenato

La seconda sezione della Pedagogia di Kant � dedicata all�educazione fisica: una educazione naturale che trascende la dimensione corporea. Seguendo il pensiero di Locke e Rousseau, Kant riprende anche il tema dell�educazione corporea in senso stretto. Lo sviluppo intellettuale infatti prevede anche uno sviluppo delle disposizioni naturali. Viene quindi data importanza anche alla libert� di movimento e ad un moderato indurimento fisico. Kant approva il rifiuto dell�abitudine, per� sottolinea l�importanza dell�esercizio fisico tramite giochi e attivit� finalizzate a criteri di utilit�. All'inizio quindi l�educazione corporea risulter� negativa, ma poi potr� diventare positiva, cio� non togliere impedimenti, ma aggiungere attivit�.

L�educazione naturale dell'anima: dal gioco al lavoro

L�educazione naturale non riguarda solo la cura del corpo, ma anche quella dell'anima.
L�educazione naturale dell�anima si distingue dall�educazione morale perch� forma la natura interna dell�uomo, che riguarda le facolt� intellettuali e la ragione. Questa educazione pu� svolgersi in forma libera, attraverso il gioco, oppure in forma scolastica, attraverso l'obbligo. L�educazione che viene svolta soltanto attraverso il gioco produce effetti negativi, perch� sviluppa l�ozio. Per questo l'educazione scolastica � indispensabile, in quanto deve insegnare ad alternare ore di attivit� obbligatoria ad ore di attivit� ricreativa e formare la disposizione al lavoro adulto.

 

 

 

 


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