FILOSOFI : Platone

FILOSOFI : Platone

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Platone nasce nel 428 A.C. ad Atene, ed ha come maestro Socrate .Usa la maniera del dialogo  perch� questa permette di esprimere i concetti in maniera pi� immediata, senza arrivare all�articolazione e alla profondit� del saggio filosofico, in questo modo gli aspetti pi� essenziali della verit� filosofica non vengono esplicitati e il cuore della dottrina platonica risiede nelle dottrine non scritte.

LA DOTTRINA DELLE IDEE

Si sviluppa approfondendo l�idea socratica di scienza, Platone crede in una scienza forte ed immutabile e rifiuta il relativismo dei sofisti, i quali ritenevano che ogni discorso condotto con la retorica, potesse affermare una cosa e il suo contrario , Protagora (nasce ad Abdera nel 440) riteneva che l�uomo � la misura di tutte le cose, di quelle di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono.
Per dire che tutte le verit� dipendono dal mondo in cui gli uomini le sentono e le vivono.
Platone invece rifiuta la scientificit� della conoscenza sensibile e fonda la propria conoscenza sulla forza delle idee.

LA TEORIA DELLE IDEE

La teoria delle idee appartiene alla 2� fase della filosofia di Platone, � il momento in cui egli scopre la propria idea di filosofia che parte dall�insegnamento socratico per poi svilupparsi in maniera autonoma.
Platone continua a considerare la conoscenza fondamentale cos� come il concetto, per� Platone si chiede quale sia l�oggetto della ricerca filosofica, attraverso il quale esprime il concetto ed individua questo nell�idea.
 Noi consideriamo le idee come presenti nelle menti dei singoli
soggetti, la teoria che considera le idee proprie esclusivamente della mente umana, di solito ha carattere materialistico.
Religione e filosofia hanno ipotizzato la presenza di idee al fuori della mente umana, se guardiamo il cristianesimo ci accorgiamo, che lo stesso Ges�, figlio di dio, prima di reincarnarsi come singola persona, preesiste come LOGOS (come idea spirituale eterna, che realizza tutte le cose)
 Platone parte dal riferirsi al problema
della conoscenza cio� si chiede in che modo gli uomini conoscono tutte le cose ( problema gnoseologico = problema della conoscenza) sostiene che tutte le nostre conoscenze precedono l�esperienza, e l�esperienza � solo l�occasione per ricordare ci� che la nostra anima sapeva gi� e aveva dimenticato, infatti nel dialogo intitolato �Menone�, Platone sostiene che anche chi non ha studiato la geometria, interrogato con le opportune domando, � in gradi di spiegare correttamente il teorema di Pitagora.
Quindi ne deduce che l�anima , per conoscere ci� di cui non ha esperienza nella vita terrena, deve avere vissuto prima del corpo in una dimensione spirituale, in cui ha potuto conoscere ci� che , una volta incarnato nel corpo ricorda.
Per Platone quindi conoscere � ricordare e l�anamnesi � il cuore della gnoseologia.
 In che modo l�anima
consce le idee?
Secondo Platone, l�anima che si trova a vagare liberamente nell�iperuranio, si trova a contatto con le idee.
L�iperuranio, � una realt� parallela che potremmo accostare al paradiso, nel quale le idee sono presenti in modo unico ed immutabile.

QUALI SONO LE IDEE?

Secondo Platone non sono situate nell�iperuranio in ordine casuale, ma seguono una logica gerarchica data dall�importanza delle idee stesse.
Le idee pi� in alto sono le idee pi� importanti chiamate valori, come tutte le idee esse sono: uniche, immutabili e perfette. L�idea pi� alta � quella del bene che � il valore per eccellenza; le idee matematiche sono situate pi� in basso, rispetto a quelle valoriali, sono quelle idee di uno ( diade = dualit�) e molteplicit�, da queste idee nascono le singole cose, i singoli corpi che sono quindi numerabili e riconoscibili nella loro individualit�, dalle idee matematiche nascono anche le forme geometriche e quindi i principi formali di tutto ci� che � presente nel mondo hanno natura trascendente.

 Trascendente = tutto ci� che si pone al di sopra della
concretezza materiale

Se il mondo concreto cos� come tutte le cose che ne fanno parte � presente qui ed ora (hic et nunc) � per questo fatto immanente, per cui trascendente sar� ogni cosa, come dio, lo spirito, il valore che � al di sopra dell�immanente.

RAPPORTI TRA IDEE

Non � chiaro in che modo le idee sono in rapporto con le cose e leggendo Platone si ha l�impressione che esistano tre modi che collegano le idee alle cose:
1. MIMESI = somiglianza, per cui in questo caso le cose assomigliano alle idee
2. METESSI = le cose partecipano delle idee, qualcosa in comune
3. PARUSIA = le idee sono presenti alle cose, attraverso un movimento discendente (dall�alto verso il basso)
Anche se non � possibile capire esattamente quale di queste tre possibilit�, sia quella realmente immaginata da Platone ( in quanto queste 3 sono tutte ugualmente plausibili, stando ai suoi dialoghi) possiamo per� sicuramente dire che le idee hanno delle funzioni fondamentali:
1. Sono criteri di giudizio delle cose ( posso scegliere la cosa pi� bella tra tante cose, solo perch� esiste l�idea di bellezza)
2. Sono forme universali da cui derivano tutte le cose, cio� sono causa delle cose.

L�IDEA POLITICA E LA TEORIA DELLE IDEE

Se le idee hanno un valore immutabile, perch� sono forme uniche d, allora la visione del mondo di Platone deve per forza di cose rifuggire da ogni tipo di relativismo; cio� Platone rifiuta qualsiasi visione del mondo che non abbia in se una sola verit�.
Anche in politica la concezione platonica si articola in maniera rigida contrapponendosi con forza all�insegnamento dei sofisti.,
mentre questi infatti propugnavano un insegnamento basato su una morale elastica ed utilitaristica (aperta), Platone invece parte dall�idea socratica di unica virt� per derivarne una idea di stato e di societ� perfetta, perch� un sistema perfetto si realizzi i governanti devono essere filosofi o viceversa.

IL SIMPOSIO

La parola deriva dal greco e significa �bere insieme�, ma dato il contenuto intellettuale del dialogo, acquista valore di �incontro per l�approfondimento di un tema� il tema in questione � l�amore;
parlano 4 personaggi:
 Il primo Pausania che
divide l�eros (amore) in due modalit�: l�eros volgare (cio� amore semplicemente fisico) e l�eros celeste () cio� l�amore per l�anima, ovvero spirituale
 Il
secondo personaggio � il medico Erissimaco il quale sostiene che l�amore � una forza cosmica che serve a stabilire l�armonia nel mondo
 Il terzo �
Aristofane il quale racconta il mito degli androgeni <8creature che sono contemporaneamente maschi e femmine) si sentono perfetti perch� sono completi, gli dei li puniscono separandoli in uomini e donne, i quali sono costretti dal destino e dal desiderio di spendere la propria vita cercando di ricongiungersi alla propria met� per recuperare la completezza di un tempo, l�amore quindi � mancanza, cio� una situazione in cui si tende a completare la propria mancanza.
 Il quarto personaggio, Socrate parte proprio da questa visione di
eros inteso come desiderio e mancanza, infatti l�amore � figlio di povert� e ricchezza, � povert� perch� � consapevole della mancanza ma � ricchezza perch� permette l�appagamento; l�amore � ricerca di bellezza chi scopre per gradi.
Inizialmente nasce perch� attratto dalla bellezza di un corpo, poi arriva a contemplare la bellezza corporale in quanto tale.
In seguito scopriamo la bellezza delle leggi e delle istituzioni, la bellezza della scienza e alla fine la bellezza in se, l�uomo in questo modo compie un cammino di riscoperta (anamnesi), di quelle idee che la sua anima aveva contemplato in precedenza.

IL FEDRO:

in questo dialogo Platone raffigura l�anima attraverso il mito del carro alato, il carro � trainato da due cavalli, uno bianco e uno nero, ed era condotto da una auriga che rappresenta la razionalit�, il cavallo bianco spinge il cavallo verso le idee, mentre quello nero lo spinge verso il basso, l�auriga tenta di mantenere il carro in equilibrio finche � possibile; quanto pi� il carri si sar� avvicinato alle idee tanto pi� l�uomo nel quale quell�anima si incarner� sar� capace di ricordare le verit� apprese.
L�essere umano � aiutato nel ricordare la bellezza che scopre nel mondo, perch� le cose belle generano in lui una risposta di amore che spinge la persona a cercare sempre di pi� la bellezza in se, il procedimento di ricerca della realt� � chiamato dialettica

Dialettica = arte attraverso la quale i filosofi cercano di assecondare l�amore passando dall�attenzione per il mondo immediante, all�attenzione per il mondo trascendente.

Questa attenzione amorevole verso la bellezza trscendente � l�amore platonico, cio� amore per la bellezza spirituale e non fisica.

LO STATO:

lo stato ideale � fondato sulla giustizia che per Platone significa armonia dell�uomo con se stesso e dell�uomo con le istituzioni, infatti lo stato � diviso tra governanti, soldati e cittadini e la giustizia si realizza sol nel momento in cui regna l�armonia tra queste classi.
I governanti hanno la virt� della saggezza perch� la loro anima � razionale, i soldati hanno la virt� del coraggio perch� la loro anima � irascibile mentre i cittadini hanno la virt� della temperanza perch� la loro anima � concupiscibile (desiderante);
quindi lo stato � diviso in tre personalit�.
La temperanza � la virt� per cui si realizza la conoscenza (giustizia).

IL COMUNISMO DI PLATONE

Platone sostiene che i governanti non devono avere nulla in possesso personale ma devono condividere tra loro i beni perch� devono impegnarsi nelle cose politiche senza pensare ad arricchirsi.
Anche le donne devono essere in comune e i matrimoni non devono durare per sempre ma sono unioni temporanee che servono solo per fare figli geneticamente sempre pi� perfetti (eugenetica).
I figli devono essere tolti ai genitori e allevati dall�intera comunit�.
La felicit� dei guardiani consiste nel realizzare la giustizia, e questo � il loro compito principale.
La repubblica pu� sempre degenerare e i pericoli sono:
 La
�timocrazia� cio� il governo di coloro che sono avidi di onori;
�L�oligarchia� cio� il governo dei pochi (anche dei ricchi);
 la
�democrazia� cio� il governo del popolo che da luogo ad eccessi e che degenera nella tirannide.
L�idea di Platone � quella �dell�ARISTOCRAZIA� cio� il governo dei migliori cio� delle persone in cui prevale la saggezza.
I governanti non possono essere controllati dai cittadini perch� i governanti dovranno essere educati all�arte del governo, questa educazione garantir� il popolo dal possibile arbitro dei governanti i quali, gi� da bambini, saranno indottrinati a considerare la realizzazione della giustizia come la propria felicit�; quindi i governanti devono essere o diventare filosofi e raggiungere il massimo grado della conoscenza.
Due tipi di conoscenza:

Immaginazione (eikas�a)
La conoscenza sensibile (doxa)
Credenza (pistis)


Filosofia (n�esis)
La conoscenza razionale (episteme)
Mondo matematico (dian�na)

IL MITO DELLA CAVERNA:

per spiegare il rapporto tra uomini e conoscenza, Platone immagina che tutti siano tenuti schiavi e in catene in una caverna, sulla parete che hanno di fronte sono proiettate delle ombre che essi scambiano per la realt� (eik�esia), finalmente uno schiavo riesce a liberarsi e si accorge che le ombre sono riflessi di fantocci, ovvero cose sensibili (pistis), lo schiavo liberato esce dalla caverna e viene abbagliato dalla luce del sole, per cui non � in grado di guardare direttamente il mondo reale che pu� vedere solo riflesso nei corsi d�acqua ecc. (fase della dian�na) in cui riusciamo ad avere conoscenza matematiche.
Con il passare del tempo lo schiavo riesce a contemplare il mondo reale e lo stesso sole che tutto illumina, � la fase della n�esis in cui si consce anche l�idea del bene rappresentata dal sole. Lo schiavo vorrebbe restare l� ma la coscienza lo spinge a tornare nella caverna per liberare gli altri schiavi.
All�inizio non riesce neanche ad abituarsi all�oscurit�, poi gli stessi schiavi si rifiutano di ascoltarlo e infastiditi arrivano ad ucciderlo continuando ad ammirare chi fra di loro meglio � in grado di descrivere le ombre e i fantocci.

L�uomo che cerca la verit� non si accontenta dei fantasmi del mondo sensibile, ma si proietta verso il mondo intelleggibile rappresentato da idee matematiche e idea del bene, divenendo cosi filosofo; il resto dell�umanit� continua a vivere nell�ignoranza e rifiuta di essere guidato dall�uomo illuminato, arrivando addirittura, come con Socrate, ad ucciderlo.

 


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