Ludwig Joseph Wittgenstein, logico e filosofo
austriaco del linguaggio (Vienna 1889 - Cambridge 1951). Studi� ingegneria a
Berlino e a Manchester. Influenzato da Moore e
Russell durante il suo soggiorno a Cambridge, pubblic� la
Logisch - philosophische Abhandlung (1921; Trattato logico-filosofico). Dopo
un periodo di ritiro torn� a Cambridge dove nel 1939 assunse la cattedra gi� di
Moore. Nel 1947 Ludwig Joseph Wittgenstein si ritir� definitivamente in Irlanda.
Altre opere: Some Remarks on Logical Form (1929), Philosophische
Untersuchungen (1953; Ricerche filosofiche), testo fondamentale della
seconda fase del suo pensiero, The Blue and Brown Books (1958; I libri
blu e bruno), Lectures and Conversations on Aesthetic, Psychology and
Religious Belief (1966; Letture e conversazioni sull'estetica,
sulla
psicologia
e sulla credenza religiosa). Nel trattato Wittgenstein definisce il pensiero
come "l'immagine logica dei fatti": l'immagine � un modello della realt� i cui
elementi sono in corrispondenza con gli elementi di questa. A sua volta,
l'articolazione del pensiero in relazioni determinate di elementi tra di loro,
aventi un riferimento (proiezione) a un certo rapporto sussistente tra gli
elementi della realt�, � l'articolazione in proposizioni, la cui totalit� � il
linguaggio. Il senso di una proposizione � "la sua concordanza o discordanza con
le possibilit� di sussistere e non sussistere degli stati di cose": le
proposizioni complesse rinviano alla loro base a proposizioni elementari, che
asseriscono il sussistere di uno stato di cose: se questo sussiste la
proposizione � vera, se non sussiste � falsa. Le condizioni di verit� delle
proposizioni possono essere di due generi: vi sono proposizioni valide per tutti
gli oggetti o per nessun oggetto (tautologiche e contraddittorie), altre che
sono valide solo per alcuni nessi di oggetti. Nel primo caso, che riguarda tutte
le asserzioni logiche, si ha universalit� e necessit�, tali proposizioni sono
cio� valide a priori, puramente analitiche, ma come tali non rappresentano la
realt�, sono cio� vuote; nel secondo caso, si hanno asserzioni di fatto, che
dicono qualcosa del mondo, ma sono del tutto contingenti, perch� il mondo consta
di stati di cose indipendenti l'uno dall'altro. I risultati del Trattato sono
cos� da un lato la riduzione alla pura tautologia di tutte le inferenze logiche,
dall'altro la riduzione della scienza alla contingenza e fattualit�: al di fuori
di questi due ambiti non v'� posto per asserzioni di alcun tipo, come per quelle
di cui � formata per massima parte la filosofia. Questo indirizzo analitico e la
struttura antimetafisica del pensiero di Wittgenstein hanno esercitato grande
influenza su tutto il
neopositivismo
e in particolare sulla Scuola viennese. Successivamente Wittgenstein, sotto
l'influenza dell'intuizionismo di Brouwer, abbandon� la concezione della logica
come linguaggio primario idealmente perfetto e pose a scopo della filosofia
l'indagine dei linguaggi quali effettivamente sono. Si tratta allora di
scomporre il linguaggio, istituzione creatasi nel tempo attraverso connessioni
originate da fini pratici, nei "giochi linguistici" che lo compongono. La
filosofia diviene semplice descrizione del linguaggio, con valore essenzialmente
terapeutico, di fare cio� scomparire le illusioni sorgenti dal carattere ambiguo
del linguaggio comune, da cui nascono i problemi filosofici tradizionali.